Il collettivo Defense Collective è uno dei molti strumenti di cui il movimento francese si è dotato negli ultimi anni che hanno visto la Francia attraversata da intensi e numerosi conflitti di classe: passando dall'opposizione alle riforme liberiste come Loi Travail e riforma delle pensioni, fino ad arrivare a movimenti più spuri come i Gilets Jaunes o i Soulèvements de la terre. L'esigenza di dotarsi di forme collettive di tutela davanti alla repressione statale segnano il tentativo più ampio di creare reti tra le forme diverse del movimento e di non abbandonare nessuno davanti alle offensive giuridiche e poliziesche che sempre cercano di isolare e individualizzare. I Defense Collective in particolare cercano di formare i partecipanti ai movimenti per poter meglio affrontare i momenti di repressione che potrebbero subire, e di raccogliere fondi e organizzare la difesa collettiva degli avvocati per non dover far pesare troppo ai singoli le scelte collettive che vengono prese da tutti. Nell'ultimo periodo tuttavia la repressione francese ha fatto un notevole balzo in avanti, arrivando a sciogliere per decreto alcuni di questi collettivi attivi nelle lotte sociali. È questa la sorte che è toccata anche ai Defense Collective, sciolti per decreto il 3 aprile.

Confrontarsi col comitato di sostegno nato per l'occasione su queste nuove pratiche repressive (almeno in Europa occidentale) e sull'importanza di difendere questi importanti strumenti di organizzazione contro la repressione ci sembra un passaggio imprescindibile per collegare le lotte e i gruppi che si muovono al di qua e al di là delle Alpi e per affrontare situazioni inedite che potrebbero presentarsi anche a queste latitudini in un futuro non lontano.