Dopo una breve pausa natalizia e di sessione, ecco che si riparte con il secondo incontro del ciclo "Inverno palestinese". Questa volta ci si concentrerà su un tema di cui è indispensabile parlare quando si parla di Palestina, a maggior ragione adesso, a poche settimane dallo scoppio delle rivolte dei palestinesi del Negev contro la confisca dei loro terreni e del loro deserto per la piantagione di alberi di proprietà dello Stato d'Israele: il rapporto che lega il popolo palestinese alle proprie Terre e alla propria Acqua, in una realtà di occupazione. Un rapporto prezioso, antico, di identificazione, quotidianamente profanato dalla violenza della forza occupante che confisca, incendia, distrugge, avvelena in un tentativo di cancellazione della realtà palestinese che parte proprio dalla sua eliminazione fisica e geografica. Un'eliminazione che tuttavia non avverrà mai, fintanto che ad opporsi ci saranno senso di Giustizia, spirito di lotta e di cooperazione e consapevolezza del Diritto all'Esistenza sui propri territori. E la battaglia dell'acqua, uno dei principali nonché storici motivi di scontro nella questione israelo-palestinese, portata avanti giorno dopo giorno per contestare un dato tanto importante quanto sconvolgente: il consumo medio di acqua palestinese per persona è ancora inferiore al minimo raccomandato a livello globale, dinnanzi al controllo israeliano di oltre l’85% delle risorse idriche palestinesi.

Per discutere e capire meglio tutto ciò faremo un collegamento con Belal Jado, palestinese di Betlemme e direttore del centro culturale Amal al Mustakbal del campo profughi di Aida, che ci riporterà le sue esperienze attuando una delle più grandi forme di resistenza, quella della testimonianza. A seguire cena palestinese e proiezione del documentario "The Fading Valley" di Irit Gal, sul furto dell' Acqua e dei terreni palestinesi nella Valle del Giordano, area della West Bank amministrata da Israele e controllata dal suo esercito.

Vi aspettiamo!