No alla legge-manganello 1660!  No alla Caserma-Italia! Incontro con l'avvocato Losco sul DDL 1660
No alla legge-manganello 1660!  No alla Caserma-Italia! Incontro con l'avvocato Losco sul DDL 1660

No alla legge-manganello 1660!    No alla Caserma-Italia!

Nel quadro di una crisi capitalistica senza precedenti e di una sempre più marcata tendenza alla guerra sul fronte esterno, è in arrivo un disegno di legge draconiano, liberticida, con cui il Governo Meloni, i padroni che lo sostengono e le complici "opposizioni" parlamentari,  vogliono chiudere una volta per tutte i conti con le esperienze di lotta che negli ultimi anni in questo paese hanno caratterizzato il conflitto sociale; allo stesso tempo, l'azzeramento dell'agibilità sociale mira ad accelerare la militarizzazione della società richiesta dall'impegno bellico. Un disegno di legge, il 1660, che, pur in continuità con i decreti sicurezza che l'hanno preceduto, rappresenta una svolta qualitativa e quantitativa nella repressione di tutti quei movimenti (antimilitaristi, sindacali, ecologisti, femministi, ecc.) che si oppongono allo stato di cose presente.

Sabato 28 settembre ore 18 presso Circoo Arci Putignano (PI) incontro l’Avvocato Eugenio Losco sul DDL 1660

Un assaggio di quello che ci aspetta se, con la mobilitazione, non sapremo opporci a questa legge-manganello: 

Ø  Fino a 20 anni di reclusione per chi protesta per impedire la realizzazione di “un’opera pubblica” o di “un’infrastruttura strategica”.

Ø  Da 3 a 15 anni per la resistenza, violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale o ad un corpo dello Stato. 

Introduzione di due reati inerenti all'orwelliano terrorismo della parola che puniranno chi sarà trovato in possesso di scritti che inneggiano alla lotta (terrorismo per il legislatore)

Ø  Da 6 mesi ad 1 anno (3 anni per i recidivi) per imbrattamento (sarà sufficiente una scritta sui muri!)

Ø  Estensione del daspo a chi proverà a bloccare ferrovie e porti.

Ø  Dai 2 ai 7 anni per ’occupazione “abusiva” di case vuote, attuata con “violenza o minaccia” (dove con violenza si intende anche la mera rottura di un lucchetto o di una serratura).

Ø  Da 1 a 6 anni (fino a 20 se il fatto arreca lesioni a un appartenente alle forze di polizia) a chi “promuove, organizza o dirige una rivolta” in un CPR, in un hotspot o anche in un normale “centro di accoglienza”.

Ø  Introduzione del reato di “resistenza passiva” nei CPR, hotspot e "centri di accoglienza".

Ø  Estensione fino a 10 anni del periodo di tempo in cui lo stato può revocare “la cittadinanza concessa allo straniero” per condanne che hanno a che fare con il “terrorismo”.

Ø  Subordinazione della possibilità di possedere una sim-card al possesso del permesso di soggiorno.

Ø  Introduzione del reato di rivolta penitenziaria o carceraria per chi “promuove, organizza o dirige” una rivolta (da 2 a 8 anni) e per chi partecipa (da 1 a 5 anni, 20 anni con le aggravanti)! 

Ø  Introduzioni di un’aggravante per il reato di istigazione a disobbedire alle leggi, se è commesso in carcere, o attraverso scritti o comunicazioni diretti a persone detenute.

Ø  Il rinvio dell'esecuzione della pena per donne incinte o madri di prole fino ad 1 anno diviene ora facoltativo.

Ø  Aumento dei poteri e delle protezioni delle forze di polizia nello sgombero delle case occupate e attraverso il diritto a portare fuori servizio, anche senza licenza, armi non di ordinanza.

 

La lista dei nuovi reati e dell’inasprimento delle pene per quelli già esistenti non c’entra in una locandina. Per questo abbiamo deciso di invitarvi tutte e tutti a ragionarne insieme in un incontro pubblico.

Collettivo Hurriya! aderente alla Rete liberi/e di lottare