Tiriamo il freno d' emergenza
I Comuni dell' ATO Toscana Centrale sono lanciati su un treno senza freni verso l' approvazione di una società per azioni "Multiutility Toscana SpA" finalizzata all' esercizio diretto e/o indiretto - attraverso la partecipazione a società di qualunque tipo, enti, consorzi o imprese - di servizi pubblici e di pubblica utilità : distribuzione del gas e dell' energia, gestione dei rifiuti urbani e speciali assimilati, acqua. Una Operazione Multiutility che corre veloce su vari binari : a) Conferimento in ALIA SpA di quote Toscana Energia dal Comune di Firenze e di quote Publiacqua dal Comune di Pistoia; b) Fusione per incorporazione in ALIA SpA di tre società per azioni - Consiag, Acqua Toscana, Publiservizi; c) Costituzione di una holding pluripartecipata - Holding Toscana - che gestirà le partecipazioni dei soci pubblici in Multiutility; d) meta finale : quotazione in Borsa e estensione a tutta la Toscana.
La Multiutility è un altro passo nella direzione della liberalizzazione dei servizi pubblici - che 'armava' già il Trattato sul funzionamento della Unione Europea- che rappresenta il modo più sbrigativo e con minor rischi di impresa, per realizzare profitti. Una vera e propria finanziarizzazione dei servizi pubblici : formalmente il capitale della Multiutility rimane a maggioranza pubblica, tuttavia le decisioni e la gestione saranno regolate dalle norme sulle società di capitali e dal Mercato.
Con la Multiutility le scelte su investimenti, tipologia di impianti, reti, costi, tariffe, infatti saranno sottratte al controllo delle Comunità locali e dei Comuni. La nomina degli amministratori e dei controllori delle società partecipate sarà appannaggio degli amministratori e non dell' assemblea degli azionisti pubblici.
FUORI I PROFITTI DALL’ ACQUA, DAI SERVIZI DI GESTIONE PUBBLICA DEI RIFIUTI E DELL’ ENERGIA
La parola chiave è dividendo, l’ utile che in una società per azioni viene diviso tra gli azionisti : i dividendi della Multiutility Toscana da spartire dopo la raccolta di fondi dalle bollette, e di capitali monetari dalla Borsa; aumenterebbero la ineguale e ingiusta divisione territoriale tra ambiti e comuni egemoni - Firenze, Prato, in parte Empoli - e medie città e piccoli comuni che non conteranno nulla al pari dei loro abitanti.
Tocca alla nostra responsabilità di abitanti e di attivisti, interessati alla cura dei beni fondamentali : acqua, materia-energia-informazione, deviare il treno lungo un binario morto.
Denunciamo
* il tradimento del referendum del 2011 per la ri-pubblicizzazione del servizio idrico e di quello di igiene ambientale;
*la strategia dichiarata nei documenti della ‘ottimizzazione’ del personale; vale a dire licenziamenti e blocco di nuova occupazione;
* l’ aumento vertiginoso delle bollette e delle tariffe che va ad aggravare il generale e diffuso impoverimento della popolazione ( per questo siamo in sintonia con la mobilitazione Noi non paghiamo);
* l’ inganno del riferimento retorico alla economia circolare, dal momento che :
- l’ oggetto sociale (punto 4) dello Statuto di Multiutility Toscana SpA prevede al punto (b) la realizzazione di impianti di cogenerazione energia/calore da rifiuti e la progettazione, realizzazione e/o gestione di impianti di termovalorizzazione (incenerimento) della risorsa rifiuti e le reti eventualmente connesse di tele-riscaldamento, riproponendo il truffaldino progetto di recupero di energia dai rifiuti.
§Per quanto riguarda i servizi idrici, i piani delle società incorporate e di Alia prevedono già oggi opere inutili e dannose come le cosiddette 'autostrade dell' acqua' o scelte che favoriscono i gestori (vedi i cd contatori intelligenti). Una strategia coerente dovrebbe invece puntare a ridurre le perdite in rete che in Toscana sono oltre il 40%, e a ridurre i prelievi, creare reti duali per acque piovane, reflui fognari e azzerare i collettori misti : reflui domestici e industriali.
§Nel caso della gestione dei rifiuti urbani e assimilati, la costituzione della Multiutility, prelude alla costruzione di inutili e costosissimi impianti di gassificazione/combustione dei rifiuti per produrre combustibili da rifiuti in aperto contrasto con le direttive dell'Unione Europea e con i princìpi dell'economia circolare; gli impianti peserebbero per decenni sulle bollette e impedirebbero di percorrere l'unica strategia ragionevole, quella della riduzione e del riutilizzo dei rifiuti urbani residui per il riciclaggio dei materiali - la strategia rifiuti zero.
L’ "Operazione Multiutility" consiste nella gestione accentrata amministrativa e che espropria la partecipazione degli abitanti alle decisioni sulla gestione della cosa pubblica e dei beni collettivi. IN PRIMIS DELL’ ACQUA. Tanto più che, nel processo di gestione dei rifiuti urbani e speciali, noi abitanti siamo un soggetto indispensabile dal punto di vista economico. Infatti :
- Abbiamo in cura e custodia beni fondamentali che abbiamo acquistato, che selezioniamo presso le nostre abitazioni accuratamente e con lavoro volontario attraverso la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclaggio. Come per esempio i rifiuti organici che diventano ammendante agricolo e rigenerano i terreni.
- Questo materiale lo forniamo gratuitamente alle aziende di gestione pubbliche o private, mentre nel frattempo paghiamo bollette e tariffe che aumentano esponenzialmente. Siamo al centro di una “economia del dono”.
Tuttavia il materiale da noi diligentemente differenziato, attraverso la gratuità del nostro lavoro di cura, diventa elemento di valorizzazione economica e di accumulazione di profitti delle aziende.
Per questo vogliamo contare nelle decisioni e non possiamo accettare, in quanto soggetti di diritto e proprietari collettivi, di delegare al Mercato e ai giochi finanziari beni ecologici e sociali fondamentali.
Per quanto abbiamo argomentato e per i nostri diritti oggettivi e soggettivi riteniamo inaccettabile la fusione di società di servizio specie di quelle operanti in regime di monopolio naturale (Rifiuti e Acqua) e intendiamo rivendicare il diritto di poter decidere sulle modalità di gestione delle singole società di servizio come pure sugli investimenti da progettare in considerazione anche del fatto che saranno gli abitanti/utenti a doverli pagare.
Chiediamo
*la sospensiva del provvedimento e l’ apertura di un ampio dibattito pubblico in quanto la proposta non è conosciuta dalle popolazioni e nemmeno dai consiglieri comunali a seguito del ritardo nella fornitura del corposo materiale dell’ Operazione Multiutility Toscana SpA. Un dibattito che abbia al centro i diritti e i bisogni delle popolazioni e del loro ambiente di vita.
*referendum consultivi comunali ai quali stiamo lavorando
Osservatorio ambientale Prato ( Comitato ambientale di Casale; Atto Primo Salute Ambiente Cultura; Fridays for Future, Prato; EXRIB, Prato; Comitato Difendiamo la nostra salute; Comitato in mezzo ad autostrada; Pro Bisenzio ) - Forum Toscano Movimenti per l’ acqua – Comitato Acqua bene comune Valdarno – Centro Ricerca Rifiuti Zero Capannori – Zero Waste Italy - Alleanza Beni comuni Pistoia- Acqua bene comune Pistoia e Valdinievole –- Terra Libera Tutti – Associazione I’ Bercio, Loro Ciuffenna – AlterPiana Firenze, Prato, Pistoia – Assemblea della Piana contro le Nocività – Orto Collettivo, Calenzano – Associazione per i diritti dei cittadini – La Libellula, gruppo per l’ ambiente Valle del Serchio