In attesa della definitiva approvazione consiliare del Piano Operativo del Comune di Firenze, molte realtà e comitati cittadini si stanno muovendo per iniziative pubbliche e per produrre osservazioni formali come risposta critica al disegno urbanistico proposto dell'amministrazione.
Con il nuovo Piano Operativo e Strutturale si condensano l'indicazione generica e quella esecutiva della progettazione della città in un unico processo, dando quindi un enorme potere nelle mani dell'amministrazione di turno: l'attuale amministrazione demanda il futuro della città alle multiutility, alle consorterie commerciali ed alle multinazionali e lobby del turismo, allineandosi pienamente al contesto nazionale per cui il territorio altro non è che merce di scambio per pareggiare il bilancio.
La città che si prospetta distrugge ogni residuo di spazio accessibile ed a misura di persona in favore delle merci, materiali o immateriali che siano, sfruttando i numerosi contesti emergenziali che ci circondano come deterrente, nonostante spesso la stessa amministrazione sia stata artefice di quelle condizioni: il territorio fisico continua ad essere mero strumento di profitto economico per pochi nonostante le evidenti problematiche cittadine (accesso alla casa, inquinamento, mobilità e spazi versi), poco importa se l'acquirente è l'edilizia speculativa o la grande distribuzione.
Ci ritroviamo quindi il 25 maggio alle ore 15 in piazza San Martino (ufficio urbanistica) per presentare collettivamente le osservazioni e manifestare in maniera netta il nostro dissenso verso l'ennesima mossa dell'amministrazione in cui speculazione edilizia e cemento continuano ad essere favorite senza riguardo, perseverando in una pianificazione del territorio scellerata che mantiene saldamente Firenze nel suo status poco felice di città vetrina.
Con il Piano Operativo l'amministrazione comunale rende esplicita e formale la sua visione della città come miniera a cielo aperto, in netta contrapposizione ad ogni approccio rivolto allo spazio pubblico come bene comune, ignorando i cittadini come punto di riferimento della progettazione dello spazio e cercando di sotterrare ogni forma di autonomia ed indipendenza dalla macchina produttiva.
Intendiamo quindi con il presidio creare un occasione dove manifestare collettivamente l'opposizione all'idea di città che l'amministrazione comunale vuole imporre in generale, ma anche un momento dove poter fare un assemblea pubblica e condividere quei processi dal basso che hanno portato alla produzione delle numerose osservazioni al piano operativo che verranno presentate: vediamo quindi questa iniziativa come una parte di quei percorsi che portiamo avanti da tempo e per cui continueremo decisamente a farci sentire anche in futuro con le dovute specificità cittadine, ma accomunati da un idea di città che sia libera, verde, accessibile ed a misura di chi realmente ci vive.
Contro la devastazione del territorio
Contro la privatizzazione dei servizi e della città
Per il diritto a casa, servizi, verde e spazi di socialità per tutte e tutti.