PROIEZIONE DI “STONEBREAKERS”
Documentario di Valerio Ciriaci
📍Giovedì 15 febbraio
⏰ Proiezione Ore 21 - 70 min
🍿 (A partire dalle 20.30 snack e birrette)
🔥 Per la prima serata proiezioni della libreria Popolare Paulo Freire un documentario che approccia la questione della decostruizione dell’immaginario “mitico” americano a partire da uno dei periodi di più esplicita conflittualità degli ultimi anni in USA.
📒 Stati Uniti, 2020: nel mezzo della rivolta Black Lives Matter e dell'elezione presidenziale, scoppia la battaglia sui monumenti storici. Un conflitto culturale che travolge statue di Colombo, confederati e padri fondatori, e mette in discussione il racconto mitico americano. Esplorando un panorama memoriale in trasformazione, "Stonebreakers" interroga il rapporto tra storia e lotta politica in un'America che, mai come oggi, è chiamata fare i conti con il proprio passato.
💡 Di seguito alcune suggestioni tratte da un articolo di carmillaonline che presentano il documentario, inserito, insieme ad altri due film, in una interessante rassegna dal titolo “Rovine d’America”
👉 https://www.infoaut.org/culture/in-attesa-di-un-altro-mondo-tre-film-sulla-fine-del-sogno-americano
“[…] Tra i tre film raccolti nella trilogia “rovine d’america” è forse quello che maggiormente indica una strada collettiva per il superamento di una condizione sociale che non è soltanto quella degli afro-americani, dei nativi e dei latinos privati di risorse e diritti, ma anche di coloro che, pur sentendosi convintamente e intimamente “americani”, come ad esempio gli italo-americani così legati all’immagine di Cristoforo Colombo, dimenticano l’espropriazione della memoria operato a danno della loro comunità e di tutti coloro che in passato hanno contribuito allo sviluppo della nazione e dell’economia americane, senza però poterne cogliere i frutti più ricchi e importanti, sempre riservati alla classe dominante e agli imprenditori, banchieri e finanzieri, ieri come oggi autentici robber barons del capitalismo americano.”
“[…] In Stonebreakers si assiste, attraverso le lotte diffusesi su tutto il territorio degli Stati Uniti, da Richmond a Minneapolis, dall’Arizona al South Dakota, passando per la Virginia, Washington, New York, Philadelphia, il Massachusetts e tanti altri luoghi ancora, ad una sorta di rinascita collettiva orbitante intorno a due fuochi precisi: quello delle lotte dei popoli espropriati di terre, diritti e identità reale, in nome di un melting pot mai realmente paritario, e quello per il superamento di una concezione degli Stati Uniti, del loro ruolo e del loro divenire, che deve fare i conti con una Storia che, sia da parte repubblicana che democratica, non ha mai smesso di presentare evidenti ingiustizie travestite da libertà e uguaglianza e una narrazione quasi del tutto “sbiancata” della formazione dello Stato e del potere.”
“[…] Una storia in cui il militarismo svolge, come nelle parate del Giorno del ringraziamento, una funzione centrale, ma ormai indifendibile. Esattamente come la mostruosa presenza dei volti dei presidenti americani scolpiti principalmente, tra il 1927 e il 1941 durante la presidenza di Franklin Delano Roosevelt, il presidente celebre per la collaborazione interclassista iniziatasi con il New Deal, sulla cima del Monte Rushmore, posto al centro delle Black Hills e dei territori sacri per le tribù native dell’Ovest.”
💥 Vi aspettiamo numeros!