La crisi eco-climatica è un realtà ormai innegabile e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro. L'apparentemente inarrestabile devastazione del pianeta in nome del progresso e la concomitante repressione di forme di vita altre assume forme sempre più sofisticate ed efficenti e le strategie di resistenza che si possono mettere in atto devono fare conto anche con questi cambiamenti.
Come attivist3 in difesa dei territori, pensiamo che sia importante provare a coniugare le nostre esperienze per trovare pratiche condivise e nuovi strumenti per contrastare la distruzione di questo pianeta ed immaginare insieme modi nuovi per abitarlo.
Le domande che vogliamo porci sono tante e, come movimento contadino, vediamo nel radicamento una prima risposta, una forma di difesa e cura, fondamentale per le lotte ecologiste. Radicarsi significa vivere in stretta intimità con la terra, diventandone custodi nel tempo, stagione dopo stagione, imparando insieme a lei a conoscerne ogni aspetto e mutamento.
Un passo in più che lancia lo sguardo verso il lungo periodo, con la costruzione di percorsi mutualistici basati sulla solidarietà politica e l'azione concreta.
Ritrovarsi insieme tra realtà resistenti diventa una priorità per tracciare una linea comune, contaminarci e intessere nuove relazioni, riportando a casa un bagaglio, una sorta di "cassetta degli attrezzi", utile a migliorare i nostri progetti e portarli avanti con rinnovati stimoli ed energie
Venerdì 9 giugno
in P.zza Tasso, Mercato Contadino della CRC Jerome Laronze
ore 18.00 - Agroecologia e cura della terra come forma di lotta
Nel panorama delle devastazioni e della società tecnocapitalista in cui siamo immersi, prendersi cura della terra e della propria comunità è un atto politico fondamentale da cui ripartire per fare si che le nostre lotte non siano solo un attacco al sistema dominante ma che diano anche forma alle nostre aspirazioni. In altri paesi come il Messico e il Rojava intere comunità si organizzano già da decenni in forme autonome e orizzontali basate sulla visione agroecologica in chiave antisistema. Come possiamo fare in modo che anche nei nostri territori le forme di vita contadina siano una forza propulsiva per le lotte?
Sabato 10 giugno
partenza dal cimitero di Villore (Mugello) e altri luoghi sulla mappa
ore 10 - Marcia No eolico (1.30 h)
Partiremo a piedi da sentieri diversi per convergere tutti insieme sul Monte Giogo di Villore, Vicchio, Mugello. Inizieremo a conoscere un territorio che e' anche la nostra "casa". Durante la bellissima camminata sul crinale alcune soste informative ci permetteranno di capire perché nessun impianto eolico industriale deve essere costruito nè qui nè altrove.
Pranzo al sacco (porta quello che vorresti trovare!)
ore 15 - Comunità resistenti
Che funzione ha il radicamento nei territori all'interno del quadro delle lotte per la difesa dalle devastazioni? Che strumenti abbiamo a disposizione per costruirlo?
Sviluppare pratiche di resistenza dal mutualismo alla sovranità alimentare ci sembra centrale per sostenere le nostre battaglie nel lungo periodo.
Ne parliamo in un'assemblea aperta dove le comunità si raccontano, descrivendo pratiche e progetti sviluppati nei propri percorsi, ricercando insieme un focus sul concetto politico di "radicamento" attraverso una visione agroecologica come forma di cura e di lotta.
A seguire cena conviviale
Per chi si vuole fermare a dormire, chiamare:
Marzio 333-9339852
+++++ATTENZIONE+++++
IN CASO DI MALTEMPO
Venerdì: normale svolgimento del mercato e successivamente ci sposteremo al circolo dei Bottai dove ci sarà l'apericena e l'assemblea.
Sabato: il ritrovo rimane al cimitero di Villore, dopodiché andremo al casale dove si svolgerà tutto il programma della giornata al coperto.
La disponibilità per dormire sabato sera sta per max 30 persone, in caso di sovraffollamento ci organizziamo per ospitalità diffusa.