Venerdì 30 ottobre la manifestazione convocata in piazza della signoria da un volantino anonimo in rete, si è trasformata in una piccola rivolta. Una rivolta composita ed eterogenea, fatta di giovani e meno giovani, di migranti e di fiorentini di nascita, di precari, disoccupatti, operai, bottegai. La lista può essere molto lunga, ma quello che più conta è che è stata la notte di chi alla violenza della polizia e al divieto di manifestare ha deciso di rispondere, restando nelle strade e difendendosi dalle cariche. La stessa violenza di uno stato che ci vuol far sentire colpevoli della sua incapacità di far fronte alla crisi sanitaria, reprimendo e lasciandoci sempre più isolati davanti a un futuro di incertezza e miseria economica. La stessa violenza di chi per sedare la rivolta nelle carceri italiane di inizio marzo ha ucciso 14 detenuti, facendo calare una coltre di disinformazione e non assumendosi le proprie responsabilità. La polizia italiana manganella e arresta chi manifesta nelle strade e uccide chi dentro le galere si ribella. Per la rivoltà di venerdì 30 Alberto e Pietro si trovano adesso in carcere a Sollicciano e la nostra compagna Xhovana è agli arresti domiciliari. Gli vogliam* liber* perchè la loro rabbia è anche la nostra e quella di tutte le persone che quella piazza l'hanno vissuta, sfidando il divieto di manifestare.