Che cosa possiamo chiedere alla poesia in questi tempi oscuri, i tempi dell'Impero alla fine della decadenza? In quest'atomo opaco del male che è il nostro mondo? Parole che mondi possano aprire, o poche storte sillabe, secche come un ramo? Dobbiamo essere irraggiungibili principi dei nembi, o utilizzare trite parole, tanto banali che nessuno più le osa, così da poter far breccia anche nei cuori più inariditi? Dobbiamo assecondare lo spirito guerriero che ci ruggisce dentro, o la voglia di piantare ulivi che vedranno in fiore i figli che non avremo? In futuro si dirà: a queste domande avrebbero dovuto dare una risposta. Tuttavia non si dirà: i tempi erano oscuri, ma perché i loro poeti hanno taciuto.
Benvenuti al primo SanRimo della poesia di lotta e d'amore (ma non erano poi la stessa cosa?). L'evento si terrà all'interno del festival di “Inchiostri Ribelli”, giovedi 1 giugno alle sette e mezza in Corsica occupata (via del ponte di mezzo 32). Per iscrivervi scriveteci a inchiostriribelli@autopruduzioni.net, oppure presentatevi mezz'ora prima dell'evento. Ogni partecipante deve portare una poesia propria, in linea (più o meno) con la tematica dell'evento (poesia di lotta e d'amore, per l'appunto) e una “cover”. I tre concorrenti che riceveranno il punteggio più alto andranno in finale: possono recitare nuovamente le stesse due poesie o cambiarle. Al vincitore, oltre alla gloria eterna, un fantastico premio ancora tutto da decidere