Basta VelENI - No Inceneritori - Mobilitazione a Stagno (LI)

Stagno (LI)Da circa 80 anni qui sorge una raffineria ENI. La si incontra proprio lungo la via Aurelia, a segnalarla anche da lontano le ciminiere rosso bianche e il cane a sei zampe, oltre al tanfo mortale che appesta l'aria per chilometri. A separarla dal centro abitato, dalle case e dalle persone, solo un muro di mattoni. Ogni giorno circa 300 autobotti distribuiscono in tutta Italia i prodotti di lavorazione di questo stabilimento - un impianto a rischio di incidente rilevante di categoria superiore, secondo la normativa Seveso: si parla di una produzione annua di 5.2 MegaTonnellate di idrocarburi, di 283 mila tonnellate di prodotti cancerogeni stoccati nello stabilimento, di emissioni maleodoranti, cancerogene e climalteranti. Tutto questo fa di Stagno un Sito di Interesse Nazionale, come Taranto con l'Ilva, da sottoporre a bonifica ambientale. Anche perché i dati sull'incidenza di cancro e tumore in questa zona sono molto preoccupanti: secondo lo studio SENTIERI (http://www.epiprev.it/materiali/2019/EP2-3_Suppl1/SENTIERI_FullText.pdf), Stagno è ai primi posti in Italia per malformazioni neonatali. Per il futuro di questo territorio vorremmo sentir parlare di conversione ecologica, di ricollocamento dei lavoratori nell'attività di bonifica e di recupero di un territorio vessato dall'inquinamento. Vorremmo che nel 2020, in mezzo a uno scenario di catastrofe ecologica in corso, nessuno fosse ancora sottoposto al ricatto salute-lavoro. ENI è ottava potenza petrolifera al mondo per fatturato, tra le prime venti per emissioni, è uno dei più grandi inquinatori e nemici del clima, del futuro e delle persone a livello globale. E' sotto processo in questi giorni per corruzione, per crimini ambientali, multata per pubblicità ingannevole, detiene un patrimonio plurimiliardario eppure non ha mancato, anche nella pandemia e nel lock down, di pretendere soldi da tutti noi per le salatissime bollette. Bollette che siamo costretti a pagare perché purtroppo la nostra dipendenza dall'energia fossile è ancora fortissima, nonostante gli appelli incessanti di tutto il panorama scientifico mondiale per la decarbonizzazione totale delle nostre economie. ENI dovrebbe dismettere l'attività e pagare per i danni che ha fatto, pagare per la conversione ecologica oggi necessaria, invece di lasciarla ricadere sulle spalle di lavoratori e lavoratrici. Invece non ha alcun interesse a che le sue raffinerie chiudano per sempre: significherebbe la fine di sporchi profitti fatti sulla pelle e la salute di tanti... e infatti, nonostante il greenwashig con cui finge una "sensibilità ecologista", ha scritto nero su bianco (https://www.recommon.org/cosa-diranno-chiara-silvia-e-luca-di-eni-nel-2050/) che continuerà a estrarre e inquinare e devastare territori come quello di Stagno (LI).Ma non finisce qui, anzi. A Stagno non solo non si sente parlare di bonifica. A Stagno si sente parlare, ormai da un anno, di un progetto folle e criminale: un gassificatore di rifiuti indifferenziati e plastiche (https://it.ejatlas.org/conflict/bioraffineria-di-livorno) a cui arriverebbero ogni anno dalle 200 000 alle 400.000 tonnellate di rifiuti, da tutta la Toscana e oltre, dalla cui gassificazione ottenere metanolo. La chiamano "bioraffineria" ma si tratta di un inceneritore. La spacciano come soluzione di economia circolare all'emergenza rifiuti, non solo la stessa ENI (che verrebbe addirittura pagata per bruciare tutta questa spazzatura, in cambio di questo "servizio" alla comunità...!), ma anche e soprattutto la giunta regionale e aspiranti candidati alla presidenza regionale, che in recenti dichiarazioni paventano "carri armati" per imporre ai comitati e ai cittadini questo megaimpianto https://www.facebook.com/rifiutizerolivorno/posts/2628137884064315?__tn__=K-R .... La Regione Toscana, che per prima ha voluto dichiarare Emergenza Climatica e ha sembrato accogliere le voci del movimento di Fridays For Future, pensa che sia questa la strada democratica per il cambiamento radicale che le sfide ecologiste richiedono oggi?Come si può pensare di risolvere il problema rifiuti creandoci sopra un'occasione di buisness per un colosso privato? Non è evidente che l'unica via ecologica è quella verso il Rifiuto Zero, come da anni alcune virtuose realtà https://www.facebook.com/rifiutizero/ ribadiscono e attuano in molti territori? Come si può sostenere la necessità di fare di Stagno (LI) la discarica della Toscana? Come si può dire impunemente che queste decisioni non sono prerogativa di discussioni collettive e cittadine ma che invece vanno imposte dall'alto?📣 Il giorno 11 luglio ci vediamo alle ore 17:00 davanti alla raffineria ENI di Stagno e poi alle ore 19:00 in Terrazza Mascagni a Livorno! 📣Tutte e tutti assieme, non solo livornesi, pisani, cittadini e cittadine di Stagno, Collesalvetti, ma anche fiorentini e chiunque dalla piana di Sesto e non solo vorrà unirsi: per dire forte e chiaro che vogliamo arrivare a #ZeroEmissioni e #ZeroRifiuti , che né a Stagno NÉ ALTROVE vogliamo più vedere costruiti nuovi ecomostri come quelli di ENI! Che la lotta ecologista ci unisce e non ci divide in competizioni territoriali miopi: soltanto insieme possiamo dire i nostri NO e proporre molti SI per un mondo sano, pulito e giusto.#ciavvelEni ma noi siamo l'antidoto!

4 anni fa
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